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Le riproduzioni dei primi videogiochi

Sabato 4 novembre

GET READY GO!

Valtesse (BG)

un progetto di

associazione

retroedicola videoludica

recupero e restairo

Retrocomputing & Console

Videoludiche

Senza la divulgazione il passato rischia di spegnersi in un vuoto simulacro

L’Associazione Retroedicola Videoludica non è soltanto un sodalizio votato alla conservazione del passato: per spirito di condivisione e per riscoprire a nostra volta l’importanza dei pionieri dell’età videoludica, è stato avviato il progetto Binit, le riproduzioni dei primi videogiochi.

In questi anni, l’Associazione si è spesa per riportare in vita i primi modelli di videogiochi: antenati rudimentali dei dispositivi odierni, nati di pari passo con i primi bagliori della rivoluzione informatica, una rassegna storica unica, in Italia e nel mondo.

Retroedicola Videoludica dispone di una rassegna di ricostruzioni degli apparecchi che hanno segnato tappe fondamentali nella storia dello sviluppo tecnologico e dell’intrattenimento di massa, che rappresenta il cuore dell’offerta culturale dell’Associazione e ci accompagna negli incontri aperti al pubblico e nelle scuole. 

Perché anche la memoria più antica può riprendere vita attraverso la sperimentazione

LE RIPRODUZIONI

Il Nimrod, costruito nel Regno Unito dalla società Ferranti per il Festival of Britain del 1951, è stato uno dei primi computer progettati in modo tale da poterci giocare e venne ideato da John Makepeace Bennett.

Il gioco fu ideato e sviluppato nel 1952 da Alexander Shafto “Sandy” Douglas, che lo programmò all’università di Cambridge. Messo in funzione dal computer EDSAC, OXO fu il primo videogioco con grafica mai realizzato.

Nel 1958 William Higinbotham creò, assieme al suo collega Robert V. Dvorak, Tennis for Two, per intrattenere i visitatori e gli studenti al Brookhaven National Laboratory, un laboratorio di ricerca nucleare negli Stati Uniti.

Spacewar! è un avanzato videogioco sparatutto per computer PDP-1, realizzato principalmente da Steve “Slug” Russell tra il 1961 e il 1962. Spacewar! è stato il primo a presentare un mondo dotato di regole fisiche, con situazioni variabili e completamente in tempo reale.

Il prototipo che ha aperto la strada ai videogiochi, concepito nel 1967 da  Ralph Baer e i suoi colleghi, è un sistema di videogiochi multiplayer e multiprogramma. Sanders concesse poi la licenza a Magnavox, che ha rilasciato la console come Magnavox Odyssey nel 1972.

Joseph A. Weisbecker, sviluppatore di STUDIO II (1977), l’anno precedente aveva realizzato per gli hobbisti un clone di Pong: la barra bianca (cursore) è “l’astronave” e la pallina il “raggio laser”. In Italia arrivò sulla rivista RADIORAMA e poteva essere acquistato anche in kit di montaggio.

Il COSMAC Elf era un computer basato su microprocessore RCA1802 descritto in una serie di articoli nella rivista Popular Electronics. Progetto   da Joseph A. Weisbecker, è uno dei primi computer ad uso hobbystico.

A fine 2020 Benjamin J Heckendorn sviluppa una versione base di Space Invaders usando un microcontrollore tra i più piccoli al mondo. Con 4 pin gestisce: la manopola, il pulsante e genera il segnale video e audio.

VIDEO

1951 - NIMROD

1952 - OXO

1958 - TENNIS FOR TWO

1962 - SPACEWAR!

1967/1968 - TVG#7 (BROWN BOX)

1976 - SPACE WAR

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